Ci sono dei vantaggi, e non pochi, nello scegliere scarpe in pelle. L’ennesima conferma arriva dalla prestigiosa rivista statunitense Cosmopolitan, da oltre un secolo uno dei punti di riferimento delle nuove tendenze internazionali. La giornalista Lauren Adhav, in un articolo pubblicato qualche giorno fa, decanta le doti che rendono le leather shoes una scelta ideale, soprattutto per chi vive nella giungla metropolitana. Ciò che ha colpito la Adhav, dopo un anno con ai piedi sneakers in pelle, è la loro grande resistenza. Dopo 12 mesi di vita cittadina sono ancora perfette. La pelle è bella come il primo giorno, rivela soddisfatta.

Il modello in pelle delle sneakers ha letteralmente conquistato la giornalista di Cosmopolitan: “Vivo praticamente in scarpe da ginnastica, soprattutto in un posto come New York City dove devi entrare e uscire dalle stazioni della metropolitana, salire e scendere le scale, evitare strani liquidi sui marciapiedi e proteggere i tuoi piedi dalla spazzatura generale, dallo sporco e dai topi per le strade – scrive –. Così naturalmente è molto difficile mantenere le scarpe pulite e lucenti, soprattutto quelle bianche”. A meno di scegliere scarpe in pelle. Allora avrete assicurate morbidezza e flessibilità, resistenza e stile in un modello che promette di durare a lungo.

Queste sono le stesse caratteristiche che contraddistinguono le scarpe con rialzo firmate GuidoMaggi. Il materiale pregiato che contraddistingue tutti i modelli del brand leccese è garanzia di eccellenza assoluta. Le leather shoes affascinano per il loro design innovativo, ma hanno anche una vestibilità invidiabile e regalano un confort assoluto con un rialzo discreto ma consistente. Sono scarpe realizzate da artigiani specializzati, fatte su misura per accontentare tutte le esigenze, sono resistenti ed esclusive allo stesso tempo. Sono la scelta giusta perché la qualità che assicurano ha pochi rivali. Una scarpa con rialzo GuidoMaggi è un lusso capace di regalare emozioni, non è una semplice calzatura, ma un capolavoro del made in Italy che non potrà che affascinarvi con il suo carattere. Una coccola esclusiva per gli uomini che apprezzano il vero lusso e oggi spendono più delle donne per avere un guardaroba all’altezza delle sfide quotidiane.

La pellicola di Tarantino, con Leonardo DiCaprio e Brad Pitt, non è solo un successo cinematografico, ma anche di stile. Gli outfit anni ’60 e ’70, dalla giacca in pelle agli stivaletti, conquistano il pubblico. E possono essere replicati con glamour affidandosi alle proposte di scarpe con rialzo GuidoMaggi

Non si parla d’altro. Dal 19 settembre arriva finalmente nella sale italiane l’attesissimo nono film di Quentin Tarantino, Once upon a time in Hollywood, con due star d’eccezione: Brad Pitt e Leonardo DiCaprio. Tutti pronti per ammirare non solo il talento indiscusso del cineasta, ma anche i look da urlo dei protagonisti, che già fanno tendenza. Direttamente dagli anni ’60 e ’70, tra scarponcini, giacche di pelle, lupetti e capospalla in jeans, le scelte dell’outfit della coppia hanno cominciato a fare proseliti.

La trama del film, come sappiamo, è incentrata sulla tragica fine di Sharon Tate, la bellissima moglie 26enne di Roman Polanski, uccisa insieme ad altri quattro amici, nella sua casa a Hollywood, dai componenti della setta di Charles Manson. Un fatto di cronaca terribile, che ha scosso il mondo intero nel 1969, anche perché la Tate era all’ottavo mese di gravidanza e la sua morte fu atroce. La commedia violenta a cui ci ha abituato il regista, ha come sfondo questa storia, ma i veri protagonisti sono un attore, Leonardo DiCaprio, e il suo stuntman, Brad Pitt, incredibili nell’interpretazione e nello stile. Nei film di Tarantino, il look degli attori è curato nei minimi dettagli, ma questa volta sembra essersi superato. Il ritorno alla moda anni ’60 e ’70 ha conquistato tutti: la coppia è affascinante, sensuale e glamour. Tanto che, a discapito delle tendenze delle ultime passerelle, ha rilanciato uno stile accattivante a cui è difficile resistere.

Brad Pitt, invece, che fa lo stuntman dell'attore interpretato da Leonardo, esprime un altro grande classico dello stile americano, esploso anche nello street style tra gli anni 50 e 70: quello di Marlboro Man. Pantaloni di denim e giubbotto di jeans, da alternare a camicie hawaiane con sotto una T-shirt. Leonardo DiCaprio indossa una giacca di pelle arancione stretta in vita e lunga sui fianchi abbinata a un dolcevita giallo limone. Poi passa a dolcevita marrone scuro e giacca di pelle marrone.

Insomma, un look vincente, che può essere replicato scegliendo le giacche in pelle GuidoMaggi, trendy e rigorosamente fatte amano da esperti artigiani, gli scarponcini con rialzo della nuova collezione autunno-inverno, o le sneakers della nuova capsule collection Varenne. Per essere cool e sentirsi come i protagonisti di C’era una volta a Hollywood, un film che diventerà un cult come il mitico Easy Rider.

A Venezia per la presentazione del docufilm dedicato alla moglie Chiara Ferragni, una disavventura per il rapper che ha deciso di indossare scarpe senza fantasmini. Risultato? Dolorosissime vesciche. Con le calzature GuidoMaggi, fatte su misura e con pellami pregiati, il comfort è sempre assicurato, così come l’incremento di statura, che avrebbe giovato al cantante, molto più basso rispetto alla consorte influencer…

  

Belli, bellissimi e sempre cool. La coppia più chiacchierata e più social d’Italia è sbarcata a Venezia, per l’ultimo festival del cinema e ha subito attirato l’attenzione. Parliamo, naturalmente, di Fedez e Chiara Ferragni, in laguna per la prima del documentario dedicato alla vita della popolare influencer, Unposted. Per evitare errori ed essere impeccabile in occasione di un evento tanto importante il rapper, in un elegante completo scuro, ha deciso di indossare un paio di scarpe senza fantasmini. Ma il risultato è stato disastroso. Come documentato da lui stesso su Instagram, i suoi poveri piedi sono stati lacerati dalle vesciche tanto che il rapper è corso letteralmente ai ripari, comprando dei cerotti per alleviare i dolori. E così, per evitare che venisse paparazzato con i calzini, un vero e proprio affronto per il marito della regina dello stile e della moda, ha sofferto le pene dell’inferno, tanto che a riprova ha postato le foto dei poveri piedi massacrati. Ma per amore si fa questo e altro. Era la prima del docufilm dedicato alla consorte e tutto doveva essere perfetto, la serata non poteva certo essere rovinata da un fantasmino che faceva capolino da un paio di lussuose scarpe.

Costrette per legge a indossarlo sul posto di lavoro, le donne giapponesi ora si ribellano e lanciano una petizione. Ma l’alternativa esiste e ha il marchio dell’eccellenza italiana: le calzature con rialzo GuidoMaggi per essere più alte senza rinunciare al comfort più assoluto

  

Una battaglia per la libertà, quella delle donne giapponesi. Libertà di essere se stesse senza le dure imposizioni della tradizione. Tra queste, la regola di indossare il tacco 12 anche al lavoro. Oggi non è più accettabile, oggi in nome della parità di genere e della ritrovata dignità, nessun dogma può dettare legge sulla pelle delle donne. In questo caso, sui loro piedi. E così, sull’onda del #metoo, il movimento femminista contro le molestie sessuali nato nel 2017, in Giappone avanza un nuovo movimento chiamato #Kutoo, lanciato da una designer giapponese, Yumi Ishikawa, che vuole liberare le donne dalla tortura del tacco alto. Obiettivo del movimento è quello di eliminare la legge che obbliga le donne a indossare i tacchi sul luogo di lavoro.

Proprio così: una norma impone un dress code che mina il benessere delle lavoratrici, il loro confort e la libertà di poter decidere cosa indossare.

Yumi Ishikawa ha dato il via a una petizione online, iniziando da Twitter. Con l’hastag #Kutoo, un gioco di parole tra i vocaboli kutsu (scarpe) e kutsuu (dolore). Si perché indossare calzature di questo tipo durante l’orario di lavoro è una vera e propria tortura. Il tacco 12 non è più un must have come un tempo, le donne, consapevoli della loro femminilità e attente al proprio confort, non lo amano più, troppo impegnativo, troppa sofferenza per una vita che tra casa, lavoro e famiglia si fa sempre più impegnativa. Non è più un simbolo assoluto di femminilità e sensualità.